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Cosa sono le cicatrici?

La cicatrice è l’esito finale in un processo di ristrutturazione e guarigione della nostra pelle in seguito ad un trauma o lesione.

Tra le cause più comuni troviamo le Lacerazioni, i Tagli, le Ustioni, Esiti di Interventi Chirurgici, Acne, Piercing, Infezioni mentre dal punto di vista morfologico essere caratterizzate da differente lunghezza e larghezza, ma anche forma, colore e spessore che ne conferiscono un aspetto specifico.

Molte volte le cicatrici possono essere dei semplici segni sulla cute, alle volte impercettibili, ma altre volte possono essere molto evidenti e suscitare nella persona anche problematiche di ansiaproblemi di autostima ed accettazionedisturbi del sonno.

La tempistica di guarigione varia dai 12 ai 18 mesi,  periodo durante il quale è utile poter intervenire per poter giungere ad un processo di guarigione ideale dal punto di vista estetico e funzionale.

 

Come si formano le cicatrici?

Il processo di cicatrizzazione di una lesione cutanea è caratterizzato da differenti fasi, che si susseguono per condurre al processo di riparazione e guarigione del tessuto.

In risposta ad trauma cutaneo vi è la fase della coagulazione, che ha il fine di arrestare il sanguinamento, seguita da un processo infiammatorio con durata variabile in relazione all’entità del trauma.

Successivamente al processo infiammatorio, cellule specializzate alla ripulitura agiscono nella sede di trauma attraverso un processo di detersione, preparando la strada alla fase di proliferazione cellulare.

La proliferazione ha lo scopo di generare nuovo tessuto epidermico e nuovi vasi sanguigni ( neoangiogenesi ), permettendo il riavvicinamento dei lembi e/o Bordi della lesione.

L’ultima fase è quella del rimodellamento, caratterizzata da una durata variabile che va da alcuni mesi a 2 anni.

Il rimodellamento è l’ultima fase nella quale si creerà la vera e propria cicatrice ed è determinata dalla entità della lesione, dal tipo di pelle (una pelle più scura tenderà a crearne di minor qualità sino alla formazione di cheloidi o cicatrici alterate), dalla zona del corpo (zone con differente spessore di pelle oppure zone corporee soggette a sollecitazioni differenti comporteranno esiti differenti) e  dalla capacità individuale di cicatrizzazione e dalla età.

 

I tipi di cicatrici e le loro differenze

La classificazione delle cicatrici prevede una distinzione basata sulle differenti caratteristiche, pertanto si potranno definire:

  • in relazione al livello di pelle adiacente: pianerilevate o depresse ,
  • in relazione al colore della pelle circostante: discromiche o di colore regolare,
  • in base alla percezione al tatto con il tessuto limitrofo: morbide o dure,
  • alla forma: lineare o irregolare ,
  • e se comportanti ricadute sulla funzionalità (diastasate, regolariretraenti):  ipertrofiche o cheloidee.

Una cicatrice viene definita matura se il processo di guarigione e cicatrizzazione seguono il normale decorso, determinando quindi una cicatrice piatta, di colorazione leggera. Al contrario, se si riscontrano alterazioni del processo di guarigione e cicatrizzazione si potrà ottenere una cicatrice caratterizzata da un aspetto esteticamente non gradevole ed una funzionalità alterata definita Cicatrice Patologica.

Le cicatrici patologiche possono essere spesso collegate alla sfera emotiva e psicologica della persona, perché sono conseguenza del trauma causativo.  Un altro risvolto emotivo è legato alla percezione estetica che può limitare la vita del soggetto nelle relazioni umane. Non è inoltre da porre in secondo piano l’influenza che una cicatrice genera sulla funzionalità  e sulla postura di un soggetto

 

Quali cicatrici incidono sulla postura?

Generalmente le cicatrici che influenzano maggiormente la postura ed il sistema posturale sono le cicatrici Patologiche. I meccanismi alla base di queste influenze sono differenti ed è molto importante comprenderli per strutturare un programma terapeutico idoneo.

Le trazioni meccaniche delle cicatrici (trazione tissutale della cute, della fascia connettivale e/o fibre muscolari) determinano delle restrizioni di mobilità che influiscono sulla libertà di movimento di una parte del corpo vicino alla cicatrice ma anche a distanza.

Una cicatrice determina delle alterazioni recettoriali che comportano difficoltà nella percezione di uno stimolo tattile, doloroso e termico producendo delle risposte neurologiche alterate sul sistema tonico posturale e sulla contrazione muscolare. Le alterazioni di percezioni ed accettazione psicologiche della cicatrice possono determinare posture, consce ed inconsce, per nascondere a se stessi o ridurre la visibilità a terzi.

 

I rimedi principali contro le cicatrici patologiche

Per poter rendere una cicatrice maggiormente tollerabile dovrà essere previsto una approccio terapeutico volto a considerare e trattare gli aspetti estetici e funzionali.

I processi terapeutici rivolti alle implicazioni estetiche saranno indirizzati a normalizzare gli aspetti morfologici della cicatrice così da renderla maggiormente gradevole.

Tra i vari trattamenti possibili trova riscontro la laserterapia, considerata la metodica più diffusa ed efficace ed in grado di equilibrare i diversi aspetti strutturali di una cicatrice, alle volte coadiuva dalla Radiofrequenza.

Anche i Peeling chimici trovano utilizzo nel processi terapeutici per rimuovere gli strati più superficiali, mentre nel caso di cicatrici Patologiche ( ipertrofiche o cheloidee ) si può ricorrere a Infiltrazioni terapeutiche con l’obiettivo di ridurre la fase infiammatoria ed il volume.

I processi terapeutici rivolti alle implicazioni Posturali saranno invece rivolti a ridurre, resettare e normalizzare le diverse influenze strutturali sulla postura così da evitare retrazioni e compensi posturali.

In una fase precoce post cicatrizzazione è indicato procedere con manovre di pinzamento, impastamento e trazioni dolci con l’obiettivo di facilitare i processi di rimodellamento e rendere morbida la cicatrice.

L’utilizzo del freddo, come un cubetto di ghiaccio, è consigliato per facilitare la desensibilizzazione recettoriale e ridurre le influenze cicatriziali sul sistema tonico posturale.

L’esecuzione di esercizi funzionali e di percezione del movimento corporeo facilitano l’integrazione delle informazioni ed il reset di schemi alterati di movimento.

È importante considerare che l’origine di posture alterate e dolori è determinata anche cicatrici, pertanto una cicatrice merita di essere valutata e trattata non solamente in caso di un processo di cicatrizzazione recente ma anche nel caso di problematiche posturali croniche.

 

Conclusione

Ogni cicatrice è meritevole di attenzione e va valutata sia relativamente alla percezione della persona dal punto di vista estetico e psicologico ed anche alla sua funzionalità ed influenze sul sistema tonico posturale.

Attraverso percorsi terapeutici specifici è possibile condizionare il processo di guarigione sino alla cicatrizzazione di una ferita e consentire la formazione di cicatrici normali. In caso di cicatrici patologiche è possibile utilizzare metodiche terapeutiche che permettano l’armonizzazione della cicatrice sia dal punto di vista strutturale che funzionale, così da poter ottenere un aspetto estetico accettabile e gradevole ed inoltre di non condizionare negativamente la postura.